Meglio super che normale

Acquanauti

21.11.2015 19:29

AcquanautiTelepatia... Nel vero senso etimologico della parola - sentire, comprendere da lontano - sì. Ma non per un senso che generalmente si dà a questo fenomeno, quello totale, delle vie di comunicazione, immediate e dirette, dove vengono utilizzati altri canali oltre a quelli della voce e della visione estesa. Tale potere assunto per ciascuna delle aree sensoriali dell'interlocutore, separate dal cervello sono in grado di trasmettere e ricevere in intervalli di onde nervose speciali. Fatta eccezione per alcuni mutanti, la presenza simultanea di ingresso e di uscita è assolutamente essenziale per permettere lo scambio: parlare a chi è sordo è assolutamente privo di senso come ascoltare un uomo muto. In altre parole, quando i bisogni della evoluzione causano la diffusione degli apparecchi telepatici, questo può accadere soltanto sul piano generale, casi isolati restano delle sterili deviazioni. Una volta soltanto, fino a questo istante, Alan ha incontrato ai margini della Galassia la razza che aveva questa capacità: la razza di nome Jevis. Il ricordo di quella esperienza gli ha dato una mano quella notte. Sul pianeta Raj, come accadeva una volta sul pianeta Val, fenomeni parapsicologici erano gli stessi e il loro delegato era in grado di riconoscerne le forme. Il processo di comunicazione basato su onde cerebrali prevede, infatti, solo un ristretto campo delle possibilità; nemmeno uno degli sviluppi sociali rapidi potrebbe esistere se non ci fossero altri mezzi comparabili: la visione dei media e della parola.

Si tratta di una apparizione sottocorticale che va a formare soltanto l'inizio di un pensiero, atteggiamenti mentali come per esempio l'amicizia, la pace, la rabbia, l'odio, la lussuria, l'amore... secondo i fattori fondamentali di accettazione o rifiuto. Trasmette le volontà che si traducono in discorsi attivi, come camminare, nuotare, mangiare, ecc. All'interno di una popolazione che rappresenta un'unità semantica - immagini che indicano i fonemi, la somiglianza di ciò che si ricorda, identità di vita e di educazione - questi concetti primari che possono arricchire gli echi del risveglio; quando, per esempio, una nave spaziale trasmette S.O.S., il suo pilota non ha alcun bisogno di fornire delle dettagliate spiegazioni, coloro che ricevono la richiesta di aiuto sono essi stessi dei cosmonauti e due oppure tre parole chiave sono sufficienti per fare capire la situazione nella quale si trovano i loro colleghi. Ma, se il segnale viene ricevuto dalle persone non addestrate e che non volano collegate  alla stessa lunghezza d'onda, non saranno in grado di capire l'esatta situazione. Comunque, capiranno che qualcuno si trova in pericolo. Da qualche parte. Invece del quadro completo sarà comunicata l'essenza del segnale.

Questo era, facendo una sintesi, ciò che è accaduto al primo contatto con il popolo dell'oceano. Se l'inviato proveniente dal pianeta Alfa fosse stato sprovvisto di poteri telepatici, gli arricchimenti bionici dei quali era dotato sarebbero stati di fondamentale importanza. Controllando e aumentando le reazioni neuro-ormonali, fu in grado di amplificare e sintetizzare i suoi influssi cerebrali, indirizzandoli direttamente alle radiazioni. Del resto, era un modo, come un zenzero che lui usava per gestire da remoto la sua nave spaziale mentre era impegnato nello svolgimento dei soliti lavori di ricerca. Dall'altra parte, lo stesso processo aumentava considerevolmente in lui il meccanismo delle intuizioni, già di per sè professionalmente diffuso. Questo aspetto di conoscenza intuitiva e diretta, è quasi riuscito ad avere il ruolo di un vero e proprio ricevente. Naturalmente, un legame che poteva essere stabilito in tale modo era molto ingenuo e non sviluppato, uno scambio primitivo di atteggiamenti di base, e poteva essere espresso soltanto nella forma più semplice del dialogo.

Quando Alan si trovò sotto la superficie e quando, dopo avere effettuato la manovra di svuotamento e riempimento dei suoi polmoni, ha smesso di nuotare, le frequenze trasmesse dai suoi nuovi amici erano state chiaramente espresse in un'atmosfera gioiosa. In realtà, loro educatamente sorridevano e Alan non poteva fare altro che sorridere a sua volta. Tra gli acquanauti professionisti della civiltà terrestre, Alan era considerato come un buon nuotatore, anche senza le pinne e la cintura dei pesi, riusciva a muoversi con una velocità decente. Ma qui, accanto a queste creature che si trovavano nel loro habitat, lui assomigliava ad un'anatra spelacchiata che voleva competere con i cormorani. Sotto le onde di un qualsiasi mare, questi umanoidi anfibi avrebbero sicuramente vinto la gara anche con il più veloce dei delfini, la loro rapidità e destrezza erano indescrivibili mentre intorno a lui facevano dei cerchi acrobatici. Il loro buonumore non era una finta sostituzione della ironia e ancora di meno della cattiveria, era un gioco che non sarebbe durato a lungo. Poco dopo si fermarono due sirene, ognuna da un lato del loro ospite terrestre. Lo presero sottobraccio portandolo via, molto più veloce di quanto sarebbe stato in grado di fare uno scooter marino. Il gruppo è andato giù lungo il ripido altopiano del fondo roccioso, penetrando sempre più in profondità e anche per la retina ultra-sensibile di Alan, le tenebre diventarono complete; solo qua e là, qualche scia fosforescente di pesci mostrava di avere cancellato le loro tracce. Questa immersione vertiginosa è durata solo pochi minuti, presto, i getti d'acqua che si sentivano accanto alle sue orecchie si indebolirono. E' stato quello l'istante in cui, davanti a loro comparve una macchia chiara. Tenendo conto del suo colore e del fatto che era immobile, non poteva essere di origine animale. Presto arrivarono ad una fonte di luce, due umanoidi anfibi sciolsero la presa lasciando il terrestre procedere da solo verso l'obiettivo, che egli stesso guardava con grande curiosità.

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