Meglio super che normale

Il male nel cosmo

11.02.2014 19:09

Tra i piani, ancora molto nebulosi e vaghi, che giravano nella sua testa, questo che ha avuto il maggior tributo sulla sua prima decisione era soltanto indirettamente collegato con lo scopo principale: scoprire la causa principale della ricomparsa del cancro in un gruppo umano. Ma prima di impegnarsi al 100% nella sua realizzazione, Alan voleva avere il maggior numero degli assi nelle carte che ha predisposto per il gioco. Anche se ha avuto, per adesso, una libertà illimitata da parte di Gordo e Farago, era cosciente che il suo raggio d'azione poteva esser in un qualsiasi momento messo in discussione. Non doveva dimenticare che ha da fare con una comunità arretrata, che l'isolamento e le condizioni della vita hanno riportato indietro questa gente su un livello primitivo e che non soltanto obbedivano ai dogmi despotici, ma anche agli istinti difficilmente controllabili. Gli spettacoli della superiorità fisica che abbia messo in atto potrebbero un giorno non essere più sufficienti; si doveva avere in riserva una possibilità di azione che non permetteva alcun'obbiezione.

Quando il silenzio è tornato nella valle, ha fatto muovere il cavallo, saltando sopra una fossa e galoppando sulla stesa dell'erba verde dritto verso la massa nera della nave spaziale. Qualche istante dopo ha saltato per terra, sotto una muraglia convessa che si trovava davanti alla rampa per lo scarico, la quale superficie inclinata usciva da una facciata piana. Qui si trovava il quadro d'accesso, ma ovviamente nessun'apertura era visibile sulla parete grigiastra di plastometallo. Farago forse non era un superuomo ma non era così stupido di lasciare accessibile ad un qualsiasi passante la via libera verso il centro dell'energia cosmica che assicurava la sua supremazia. Si aspettava questo ostacolo ed era pronto ad affrontarlo.

Su ogni nave di questo tipo l'inviolabilità delle camere d'entrata è assicurata con la mancanza di un qualsiasi meccanismo manuale esterno; i comandi sono del tutto automatici e si eseguono con tele-neuro-comando. I sensori esaminano gli impulsi cerebrali della persona che si trova davanti al quadro e smuovono i relè soltanto dopo il riconoscimento della frequenza individuale, confrontata con quella nel database del elaboratore centrale. Per ogni visitatore estraneo, il muro rimane ermeticamente chiuso. Logicamente, le apparecchiature per l'apertura della serratura erano impostate sulle onde ipsilon di Farago, Le caratteristiche delle sue modulazioni celebrali erano ben nota ad Alan. Quando, per neutralizzare il capo dei ribelli impossessato dalla rabbia, ha paralizzato le sue capacità motorie, lo poteva fare solamente adeguando la propria radiazione con la frequenza mentale del suo avversario. Questo "adattamento" era stato eseguito automaticamente, in modo istintivo, ma contemporaneamente si è memorizzato nella memoria di Alan e con questo diventato riproducibile a volontà. Si è sistemato in cima della rampa, ha chiuso gli occhi e ha ravvivato nella sua mente l'incidente successe qualche ora prima. Quando aveva riaperto gli occhi, l'apertura dell'entrata era davanti a lui.

Appena dentro, ha abbassato la leva che chiudeva la porta e inserito la sicura prevista per la chiusura durante i voli interstellari. Si è girato attorno osservando attentamente: adesso poteva lavorare tranquillamente, nessuno lo disturberà. Visto dall'interno, il guscio della nave sembrava ancora più spazioso e questo era dovuto all'illuminazione molto debole. Erano accese soltanto le fonti luminose collegate alle batterie a gallio; indipendentemente da ogni altra fonte di energia, queste erano praticamente inesauribili. Ma queste strutture a cristallo emettevano soltanto una luce rossastra, prevista come le indicazioni e notevolmente distanti tra di loro, lasciando gli ampi spazi bui. Sotto le curve nervature della nave, di cui le cime si perdevano in alto nell'oscurità, la vista si assomigliava ad una cattedrale gotica di notte. La misticità dell'atmosfere era ancora più sottolineata dal rumore ritmico dei suoi passi che producevano un suono metallica.

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