Meglio super che normale

Fuori del tunnel

20.07.2016 17:14

Finalmente sono uscito fuori dal tunnel, quello sotto acqua. Dopo un'esperienza mistica che mi teneva per un lungo periodo, quasi 2 anni, ho deciso di tornare sulla Terra e nella realtà. I tempi della contemplazione mi sono serviti a riflettere sul senso della vita, ma anche tutti gli altri sensi. Specialmente quello del gusto. Alla fine, la storia è finita con 5 chilogrammi in più è la necessità di rinnovare in buona parte il guardaroba, le scarpe escluse. Avere della roba nuova mi è fatto piacere, ma quest'azione mi ha svuotato il portafoglio e questo mi è piaciuto di meno. Anche in ottica del fatto che nel frattempo, lo stipendio è rimasto sempre uguale ma mi hanno allungato la settimana lavorativa di 2 ore. Visto che il compenso è rimasto uguale, fatte voi.


Ho costatato che tale realtà è più fantascientifica di alcuni romanzi di genere. Uscito dallo stadio meditavo, ho riiniziato a seguire questo mondo. Per un bel po' di tempo sono stato fuori, non leggendo i giornali e non seguendo le notizie in televisione. Sì, in grandi linee sapevo cosa succedeva dai racconti dei colleghi e degli amici, ma mi interessava e coinvolgeva molto poco. Adesso, con la immersione in questa nostra tristezza quotidiana che dura da appena 2-3 mesi, sento sempre mio la spinta verso lo stato mentale precedente.


Nei canali televisivi, qual è il tema predominante? La morte. Tutti i giorni, senza alcuna eccezione. Se non è successo un attacco terroristico, c'era una golpe da qualche parte (i morti inclusi, per definizione). Se non si sono ammazzati il marito e la moglie (aggiungendo a volte anche qualche bambino), qualcuno ha sparato un afroamericano, come ai giornalisti piace chiamare i neri d'America, oppure c'è stata una vendetta ed è caduto qualche poliziotto. Ma la gente che non guarderà più la televisione e non leggera i quotidiani, non manca mai. Mi ricordo che Freud, verso la fine della sua esistenza, ha cambiato le sue idee a proposito delle spinta propulsiva della nostra vita: la conclusione finale era che le pulsioni di morte sono più importanti di quelle della vita. In effetti c'è un dualismo, ma Thanatos e quello che prevale su Eros. Basta informarsi su quello che avviene attorno e la conclusione finale torna.


Secondo me, c'è anche qualche altro fattore che influisce le nostre esistenze ed i nostri comportamenti. Il benessere e la noi. Molti non sarebbero per niente d'accordo che noi siamo in uno stato di benessere. Ovvio che questo non vale per tutti, quelli affamati del mondo non possono essere inseriti in questa categoria, ma tutti altri si. Si lavoro poco, si mangia troppo e spesso non si sa cosa fare nelle ore libere. Una volta si stava tra la gente, perché questo era l'unico divertimento. Oggi siamo tutti sui social network, anche quando siamo in compagnia fisica degli altri esseri viventi. Si preparo un atto terroristico, comunico tutto sul Facebook. Quando organizzo un piccolo colpo di stato, mi servo del mio smartfone per farmi vedere in TV e mando a tutti un SMS per supportare le mie idee. Tutte le barzellette di questo mondo non riuscirebbero provocare così tante risate.


Mica si facevano queste cose prima. Sa a qualcuno dicevi in faccia che vai ad ammazzarlo, quello reagiva e ti stendeva prima che tu ti muovevi. Oggi sei protetto dalla distanza che superi con le onde elettromagnetiche. Visto che per adesso non è possibile inviare un cazzotto online, sei al sicure (finche non scoprono i pugni zippati). Quelli di Dacca, che hanno ammazzato la gente che aveva fame e si cibava (tra quelli ci siamo sempre  anche noi, e in maggioranza), erano tutti delle famiglie benestanti, istruiti. Dopo aver provato tutto quello che si poteva provare in un'esistenza terrestre, hanno deciso di compiere l'ultimo atto che gli porterà ad un livello superiore, nel limbo delle anime, con le sette vergini. Tutta roba virtuale, tutto made in Taiwan.

Indietro

Cerca nel sito

© 2014 Tutti i diritti riservati.